lunedì 10 gennaio 2011

Edina Altara (1898-1983)

Talento multiforme ancor più incredibile perché sviluppato da autodidatta, a soli diciott'anni si vede acquistare un suo collage nientemeno che dal re Vittorio Emanuele III in visita a Torino: ancor oggi quell’opera, "Nella terra degli intrepidi sardi" (noto anche come "Jesus salvadelu"), è esposta al Palazzo del Quirinale.

Con il marito illustratore Vittorio Accornero de Testa, più noto come Victor Max Ninon, firma immagini déco come “Edina e Ninon”, per poi dedicarsi (dopo una... “amichevole separazione”) alla ceramica, la moda e la decorazione. Abile e fantasiosa (qui accanto un suo originale per una copertina del 1921), crea nella sua casa milanese un atélier dalla clientela raffinata. Realizza figurini di moda, collabora alla rivista Bellezza diretta da Gio Ponti, avendo modo di lavorare anche alla decorazione degli arredi di cinque transatlantici italiani, oltre a illustrare una trentina di libri per ragazzi e numerose riviste, racconti e pubblicità.

Sul web si trovano diverse sue tracce, con non pochi dettagli su Wikipedia, e nella Fondazione Fossati, un blog italiano e uno francese, ma soprattutto il sito ufficiale curato insieme al blog corrispondente dal pronipote Federico Spano, che le ha perfino (e giustamente!) aperto una pagina su Facebook.

C’è anche un estratto da un volume del 2005, più altre immagini e una breve rassegna stampa, nonché apparizioni in cartolina, una galleria astigiana e perfino dalla prestigiosa casa d'aste londinese Christie’s.

Della “colonia sarda” di illustratori che tra gli anni Dieci e Venti del Novecento collaborano a Il giornalino della Domenica, è forse l’esploratrice più intelligente dei colori della Sardegna: come ha scritto Piero Pacini nello splendido catalogo della mostra bolognese del 2008, “anziché puntare esclusivamente all'esuberanza cromatica dei costumi tradizionali e sulla fierezza della sua gente, conferisce una grazia più spigliata alle sue bambine stupefatte, che oscillano come fiori al vento o che sembrano uscite da una fiaba russa”.

Un altro esempio del genio italico che sa farsi universale e senza tempo.

1 commento:

Federico Spano ha detto...

Ottima scheda. Grazie mille per la citazione.
Saluti
Federico Spano